Atri – LA NOTTE DEI FAUGNI Lunedi 7 DICEMBRE

Si ripete, come ogni anno, l’appuntamento più magico ed incantevole dell’antica città ducale, rinnovando il millenario legame con un rito che, ancora oggi, stupisce e sorprende. I Faugni sono alti fasci di canne secche ed accese che, all’alba dell’8 dicembre , vengono portati in processione, accompagnati dalle note musicali della tradizionale Banda, per le vie del centro storico di Atri. Nelle ore che precedono questo rito, ovvero “La Notte dei Faugni”, è tradizione fare la veglia in attesa che arrivi l’alba per l’accensione dei Faugni.

E’ UN FUOCO CHE ARDE DA MILLENNI: I FAUGNI

Da secoli nella città ducale si rinnova ogni anno l’antica tradizione della processione dei “Faugni”, che trae origine da motivi strettamente religiosi. Il mondo pagano si confonde con quello cristiano e da vita ad uno spettacolo di forte suggestione: una lunga notte dedicata al fuoco, l’appuntamento più magico della città vetusta che rivive il millenario legame con un rito che ancora oggi stupisce e sorprende.

L’8 dicembre per gli atriani è un giorno speciale, rappresenta soprattutto un momento del ricordo, un’occasione per rincontrare persone, magari lontane, che si ritrovano solo quella notte.

Tutto inizia la sera del 7 dicembre quando alle ore 19 in Piazza Duomo si accende il grande falò che arde fino al mattino successivo.

Dopo la benedizione del fuoco, si continua tutta la notte nella rievocazione del rituale ancestrale. In molti, tra gli atriani, si riuniscono con gli amici davanti al focolare di casa, mentre fuori le osterie, le piazze, i musei, i negozi, i bar e i ristoranti si trasformano in tanti luoghi del divertimento e dell’attesa per accogliere le migliaia di persone che arrivano da fuori regione. La città ducale si anima a festa con concerti, spettacoli ed eventi che vanno avanti tutta la notte: tra lunghi cenoni della cucina tipica locale e il profumo delle caldarroste annaffiate dal vino novello, tra una partita a carte e un tiro di tombola, si attende l’alba dell’8 dicembre.

Al rintocco del “campanone” della Basilica Cattedrale, alle ore 5 del mattino, ci si raduna in Piazza Duomo dove, dal falò acceso la sera precedente, vengono incendiati i “Faugni”, fasci di canne secche e ben legati tra loro. Preceduti dalla banda cittadina, al suono dell’orecchiabile e inconfondibile marcia “Marisa”, centinaia di persone di ogni età sfilano in corteo, abbracciando ognuna il proprio “faugno”.

La sfilata dei “Faugni” acquista un particolare fascino dovuto anche alla cornice storica in cui essa si ripete: si percorrono le vie e i quartieri del centro storico ducale, costeggiando i resti di un antico teatro del I sec. d.C., le chiese dal XIII sec. al XVIII sec. e al palazzo ducale degli Acquaviva (una delle famiglie più potenti dell’Italia centro meridionali dal XIV sec. al XVIII sec.).

Intorno alle ore 6, la processione termina il suo giro da dove era partita, e i mozziconi di ciascun “faugno” vengono buttati tra i resti ardenti del falò. Le campane della Basilica Cattedrale suonano a distesa chiamando i fedeli a partecipare alla Messa solenne. La gelida notte dicembrina, che pervade le strade, è scaldata dall’odore dei camini fumanti e dal “sacro fuoco” che crepita, custode della maestosa Cattedrale. Si celebra così il solstizio atriano, la notte più lunga dell’anno, vissuta, da sempre, tutta d’un fiato, in una mistica attesa.

La Processione dei “Faugni” in Atri risale al periodo preromano, quando la città era la capitale del Piceno del Sud e le feste di fuochi in onore di Fauno, antica divinità pagana associata alla fertilità della terra, protettrice di pastori, greggi e agricoltura, erano organizzate in segno di purificazione e di buon auspicio per l’attività contadina. I “Faugni” appaiono per la prima volta nei riti religiosi nel 431 d.C. con il concilio di Efeso. In seguito la cerimonia fu riproposta in occasione della traslazione della Santa Casa da Nazaret a Loreto, attuando un vero e proprio processo di “cristianizzazione” di un rito profondamente radicato nel mondo pagano. L’Abruzzo è una di quelle regioni che ha mantenuto intatta e viva la tradizione dei fuochi.

L’antica cerimonia dei “Faugni” si conclude in Atri la sera dell’8 dicembre con il “ballo delle pupe” che si svolge dopo la Processione.

“Faugni”
“Faugni”