Da Interamnia al Gran Sasso

Gran Sasso
Gran Sasso

[highlight bgcolor=”blue” txtcolor=”#fff”]Percorso[/highlight]

1) Da INTERAMNIA AL GRAN SASSO Giorni 3 tre  pernottamenti consigliati Teramo, Prati di Tivo E’ un itinerario che racchiude l’essenza del territorio Arte, Storia, Cultura, Cucina e Natura. Prevede la visita del capoluogo Teramo, di Campli e l’ascensione alla vetta del GranSasso. Scorrendo sul testo in grassetto col puntatore del mouse avrete link per ulteriori informazioni.

[highlight bgcolor=”yellow” txtcolor=”#000″]Giorno  1 Teramo  – pernottamento a Teramo[/highlight]

Arrivati a Teramo  è consigliabile  parcheggiare in uno dei parcheggi multipiano San Gabriele, San Francesco, Piazza Dante adiacenti al centro cittadino o altrimenti, se presente, presso il parcheggio della struttura ricettiva prenotata.

In mattinata si visita il museo civico archeologico sito in  via Delfico, 26 che conserva resti dell’antica Interamnia e plastici descriventi la  vita dell’antica città.

Conclusa la visita al museo ci si dirige camminando lungo l’elegante Corso San Giorgio,  centro pulsante dello shopping cittadino, verso Piazza Martiri con l’imponente presenza del Duomo di Teramo visto posteriormente. Qui si ammirano  il campanile opera di Antonio da Lodi costruito con tre diversi stili, tra il XII e il XIII secolo e le strutture trecentesche del palazzo vescovile.

Raggiungendo Piazza Orsini si gode il magnifico portale a tutto sesto,con strombatura a tre sbalzi intercalati da due colonne tortili su ogni lato e decorati da fasce a mosaico in stile cosmatesco, datato 1332 e firmato da Deodato Romano. Entrati nella Cattedrale intitolata a Santa Maria Assunta notiamo :” L’interno è nudo e sobrio: le colonne provengono da antichi templi pagani, le volte hanno la potenza delle cose migliori del medioevo, il tabernacolo, di gusto romanico, … protegge l’opera d’arte più preziosa della chiesa: … il celebre paliotto di Nicola da Guardiagrele: … che attraverso trentacinque formelle … narra la storia della vita di Cristo”  (Mario PomilioLa Cattedrale di Teramo) . Altra opera degna di nota è il polittico realizzato nel secondo decennio del quattrocento dal veneziano Jacobello del Fiore costituito da sedici tavole disposte su due file.

Continuando sull’asse viario principale  lungo corso De Michetti e corso Cerulli (antico decumano romano) troviamo Palazzo Savini nel cui seminterrato è sito “Il Mosaico del Leone” una decorazione pavimentale del tablino della omonima Domus romana databile intorno al I secolo a.C., così come quelli, simili nella fattura, rinvenuti a Pompei e nella Villa Adriana a Tivoli e universalmente riconosciuto come uno degli esempi più alti dell’arte del mosaico. La domus del Leone rientra nella tipologia abitativa cosiddetta greco-romana, che si sviluppa a partire dal II secolo a.C. e di cui si hanno a Pompei numerosissimi esempi.

Raggiungendo piazza S.Anna caratterizzata dalla presenza di importanti monumenti cittadini, quali la chiesa di Santa Maria Aprutiensis eretta nel periodo bizantino e la Torre Bruciata,  resti di un bastione romano, a base quadrata, risalente al II secolo a.C e resti di una sontuosa villa romana databile al I secolo a.C. si entra nel pieno centro storico di Teramo e qui è d’obbligo fermarsi per degustare in uno dei ristoranti presenti la famosa enogastronomia Teramana: specialità culinarie come mazzarelle ,scrippelle ‘mbusse’timballomaccheroni alla chitarra, le “Virtù” del primo maggio e tanto altro a braccetto con gli ottimi vini del territorio quali Montepulciano d’Abruzzo, Pecorino, Cerasuolo e Trebbiano.

Dopo la pausa pranzo si continua lungo Corso Cerulli ammirando la chiesa di S.Antonio  risalente al 1227, il palazzo rinascimentale detto  del Melatino e si raggiunge la chiesa della Madonna delle Grazie (1153) ed il sito archeologico antistante.

Tornando a  ritroso lungo Via Savini  si giunge presso Il teatro romano risalente al 30 A.c la cui struttura originale poteva ospitare circa tremila spettatori sulle sue gradinate di forma semicircolare, con  cavea, del diametro di 78 metri e  perimetro  costituito da venti arcate di travertino in successione, due delle quali sono ancora  visibili. Non distante troviamo i resti dell’’Anfiteatro romano  con  residua muratura perimetrale in laterizio dell’anfiteatro  visibile in via San Berardo e nell’area immediatamente a sinistra della Cattedrale.

Spostandosi verso Corso di Porta Romana troviamo la chiesa di San Domenico edificata, con l’annesso convento, agli inizi del Trecento. Le pareti sono riccamente affrescate e recentemente sono stati riportati alla luce dipinti del 1400 che rappresentano scene della vita di San Domenico.

Risalendo le caratteristiche vie attigue al corso di Porta Romana si giunge allo splendido palazzo Delfico attualmente ospitante la ricca biblioteca provinciale

Spostandosi verso il corso San Giorgio e dirigendosi verso piazza Garibaldi si trova  la villa comunale  realizzata tra il 1869 e il 1875,  che nasce come Orto Botanico Sperimentale Agrario a cura di Ignazio Rozzi ed è per questo che al suo interno si trovano numerose specie di piante, anche provenienti da paesi diversi dall’Italia.

Dopo la visita del centro storico in nottata è da visitare  il celebre Osservatorio astronomico di Collurania con annesso museo.

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[highlight bgcolor=”yellow” txtcolor=”#000″]Giorno 2 Campli, Pietracamela, Prati di Tivo-pernottamento a Prati di tivo[/highlight]

In mattinata si consiglia di visitare la pinacoteca civica di Teramo presso la Villa Comunale con dipinti di pregevole fattura.

Dopo la visita del museo si prosegue lungo la statale 81 “piceno-aprutina” fino a raggiungere Campli , città d’arte con splendido centro storico . Giunti nella piazza principale è di notevole interesse la Cattedrale di Santa Maria in Platea (XIV secolo) mostra una facciata della fine del 1700 ed è opera di Giovanni Fontana da Penne. Al suo interno due tavole di Cola dell’Amatrice e cripta con affreschi del quattrocento.

Da vedere Palazzo Farnese Costruito nel XIII secolo, sede attuale del Municipio di Campli.

Di grande valore non solo artistico ma anche religioso è la Chiesa di San Paolo con la vicina Scala Santa .  Il 21 Gennaio 1772 Papa Clemente XVI attribuì alla città di Campli il privilegio della Scala Santa. La Scala è formata da 28 gradini in legno di ulivo, da salire in ginocchio e in preghiera per poter beneficiare delle stesse indulgenze attribuite alla Scala Santa di Roma. La Scala è adornata da decorazioni pittoriche. Sei dipinti che raccontano alcuni momenti della passione di Cristo.

Sempre nel centro troviamo Chiesa di San Francesco con convento attiguo sede del Museo Nazionale Archeologico (apertura 8,30 / 13,30) e la Chiesa dedicata alla Madonna della Misericordia.

Molto importante è la Necropoli di Campovalano (Apertura: 15,30 – 19,30 / Tel. 0861.569158) necropoli protostorica impiantata su un terrazzo fluviale con  oltre 600 tombe ad inumazione che abbracciano un arco cronologico che va dalla fine dell’età del Bronzo alla conquista romana.

Dopo la visita del centro tuffatevi nella gastronomia dei ristoranti camplesi ! Campli è nota per  produrre una delle migliori porchette italiane, utilizzando animali allevati in loco e  nutriti in maniera naturale, rispettando i metodi di preparazione, con la tradizionale cottura in forno a legna, garantendone così qualità e gusto straordinari. La ‘porchetta italica’, definita così dopo che resti di maiale furono rinvenuti durante gli scavi della necropoli di Campovalano, ha una storia millenaria. La porchetta camplese si differenzia e si distingue da quella preparata in Umbria, nelle Marche, nel Lazio, in Toscana e in Sardegna per gli aromi, i tempi e i modi di cottura.

Nel mese di agosto per celebrare la Porchetta camplese si svolge la famosa Sagra della Porchetta Italica.

Prima di abbandonare Campli è degna di nota nelle vicinanze dell’abitato di Campovalano si trova anche l’antica e suggestiva chiesa di S. Pietro.

Si riprende dunque la statale 81 in direzione Teramo e si prosegue lungo la Statale 80 verso Montorio al Vomano e poi direzione Prati di Tivo.

Lungo la provinciale che porta a Pietracamela  è possibile ammirare lo splendido scenario che ci offre il Gran Sasso e dopo pochi km si arri va in uno dei borghi più belli d’Italia: Pietracamela.

Abbarbicato su uno sperone di roccia a 1000 metri di quota presenta i tratti del borgo di Montagna.

Da vedere la Casa Signoretti su cui è visibile il simbolo dei Cardatori di lana.

Viuzze, scalinate, case in pietra  e numerose chiese tra cui San Giovanni  rendono il borgo incantevole.

Tuttavia la vera anima del borgo è la Natura, con lo splendido paesaggio del Gran Sasso e le pareti usate come palestra di roccia e le escursioni per la Valle del Venaquaro.

Continuando la provinciale si giunge al centro turistico estivo ed invernale dei Prati di Tivo, dotato di impianti di risalita  e di diverse strutture ricettive.

Prati di Tivo offre uno spettacolo unico , il Gran Sasso per antonomasia! Qui è possibile entrare in pieno contatto con la Montagna e il suo parco NazionaleEscursioni, equitazioneclimbingMountain bike, Trekking, bird watching e sport invernali sono di casa!

Arrivati nella struttura ricettiva da voi  prenotata si riposerà in tutto relax gustando le tipiche specialità della zona.

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[highlight bgcolor=”yellow” txtcolor=”#000″]Giorno 3 – ascensione alla vetta del corno Grande  (solo da giugno a settembre) –pernottamento Prati di Tivo[/highlight]

Dislivello 910m

Tempo salita 3h 45 minuti

Tempo discesa 3 ore

Itinerario segnato bianco-rosso (Cai) carta Igm 140 III NO Gran Sasso d’Italia

Nb dotarsi di attrezzatura da montagna , scarponi, zaino, borraccia, torcia elettrica, accendino, coltellino multiuso,mantella antipioggia, carte degli itinerari

Alle 9 si sale sulla cabinovia della Sangritana spa che dai prati di tivo porta a quota 2007 metri si prosegue sull’itinerario  (Cai) fino al Rifugio Franchetti 2433 mt. da qui si raggiunge la sella dei due corni 2547mt proseguendo fino al passo del Cannone 2679mt  fino a raggiungere faticose ghiaie e rocce con mancorrenti metallici fino alla vetta 2912metri.Raggiunta la vetta godrete di uno spettacolo unico spaziando dai Sibillini al Sirente-Velino fino alla Majella e al Monte Conero.

In discesa è  consigliabile visitare il suggestivo Ghiacciaio del Calderone il più meridionale d’Europa.

 

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